>>> Valutazione e pianificazione multidimensionale

Termine del Glossario per l’Assistenza Primaria proposto dal gruppo di lavoro “Primary Health Care” della Consulta Specializzandi SItI

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Definizione

La Valutazione Multidimensionale (VMD) è un processo globale e dinamico interdisciplinare volto a identificare e descrivere la natura e l’entità dei problemi di carattere fisico, psichico, funzionale e relazionale/ambientale di una persona.

Ha l’obiettivo di definire in modo complessivo lo stato di salute di una persona ed è rivolta a valutare, cioè ad analizzare con accuratezza, le capacità funzionali e i bisogni della persona nelle sue diverse dimensioni:

  • biologica e clinica (stato di salute, segni e sintomi di malattia, livelli di autonomia, ecc.);
  • psicologica (tono dell’umore, capacità mentali superiori, ecc.);
  • sociale (fattori ambientali, condizioni relazionali di convivenza, situazione abitativa, economica, ecc.),
  • funzionale (disabilità ovvero la capacità di compiere uno o più atti quotidiani come lavarsi, vestirsi, salire le scale, ecc.).

Si caratterizza inoltre per l’approccio non solo multidimensionale ma anche multiprofessionale e multidisciplinare ai bisogni assistenziali complessi.

La VMD è da considerarsi il core della continuità assistenziale quando la persona è assistita da più Unità Operative, al fine della non interruzione del processo assistenziale; è necessaria per l’elaborazione del Progetto Assistenziale Individualizzato, per la erogazione dei servizi compartecipati eper favorire l’efficacia e l’appropriatezza delle prestazioni sociosanitarie.

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Assetto organizzativo

L’Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) è l’organismo operativo chiamato a garantire l’integrazione della rete dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali a livello territoriale.

È costituita da un’equipe professionale con competenze multidisciplinari in grado di leggere le esigenze dei cittadini con bisogni sanitari e sociali complessi e di rilevare e classificare le condizioni di bisogno, per poter definire il percorso più appropriato di trattamento dell’utente.

Sebbene dal territorio emerga l‘esigenza di stabilire nuove forme di accesso ai servizi socio-sanitari, la UVM costituisce ad oggi il punto di accesso prioritario, in particolare per i pazienti anziani e pluripatologici, erappresenta lo strumento essenziale per garantire l‘integrazione dei servizi territoriali (Distretto, Comuni e altri soggetti della rete dei servizi).

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Funzioni

Varie e diversificate sono le funzioni attribuite alle UVM, che possono comprendere:

  • la valutazione multiprofessionale e multidimensionale che consente di identificare i bisogni, gli interventi e le risposte più appropriate, nel rispetto del principio di equità di accesso ai servizi e alle prestazioni offerte dal territorio, in modo che possano essere attivate, a breve, medio e lungo termine, le risorse, in termini di personale e di servizi;
  • l‘approvazione di programmi di massima o di progetti di vita delle persone non autosufficienti al fine di mantenere le loro capacità residue;
  • la certificazione delle situazioni di non autosufficienza nei casi previsti da normative regionali;
  • l‘individuazione dell‘operatore referente del progetto per la persona, per la sua famiglia e per gli altri soggetti coinvolti, al fine di facilitare il passaggio delle informazioni;
  • l‘individuazione delle risposte ai bisogni mediante la definizione dell‘accesso al sistema integrato dei servizi che richiedono un coordinamento inter-istituzionale ed una integrazione delle risorse;
  • il monitoraggio e verifica dei risultati dei singoli progetti approvati, nonché la rivalutazione per gli utenti che ne hanno necessità.

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Aree di intervento

Per quanto riguarda invece le aree di intervento che richiedono la valutazione in UVM, esse includono: dipendenze (SERT e Alcologia), disabilità, minori, salute mentale e adulti e anziani.

L‘UVM, attraverso la valutazione multidimensionale (relazionale ed ambientale) e multi-professionale (sanitaria e sociale) elabora un progetto personalizzato degli interventi, individuando la migliore soluzione possibile, anche in relazione alle risorse disponibili ed attivabili (quali professionisti, quali prestazioni, quali servizi, in che misura, con che modalità e per quanto tempo).

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Modalità Operative

Sono componenti necessari della UVM: il Responsabile dell‘UVM, il Medico di famiglia e/o il Pediatra di Libera Scelta, l‘Assistente Sociale del Comune di residenza. Partecipano inoltre, a bisogno e su richiesta del Responsabile UVM, professionisti che, con le proprie conoscenze sul caso, possono contribuire alla migliore soluzione del problema.

Per compiere la valutazione del bisogno si ricorre a scale e strumenti scientificamente validati. Tra i diversi strumenti utilizzabili si richiamano quelli che consentono, ai fini della misurazione della non autosufficienza, l‘esame di quattro assi collegati alla funzionalità psico-fisica: autonomia funzionale, mobilità, area cognitiva, disturbi comportamentali e di un asse collegato alle caratteristiche sociali: supporti/reti formali e informali e autonomia finanziaria (per esempio scale SVAMA, AGED, RUG, etc.).

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Riferimenti bibliografici e normativi

  • Piano sanitario nazionale 2001-2003
  • DPCM 14 febbraio 2001
  • http://www.projectaida.eu/wp-content/themes/thunderbolt/docs/AIDA_linee-guida-nazionali-per-lintegrazione-sociosanitaria_DEF.pdf

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