“In Italia manca un servizio di cure domiciliari pubbliche disegnato per gli anziani non autosufficienti: le cure domiciliari (Adi) alternano il modello prestazionale a quello della breve assistenza post-ospedaliera (due-tre mesi). Valga per spiegare il concetto il numero medio di ore di cure domiciliari pari a 16 che vengono erogate annualmente agli anziani. Una presa in carico per tutto il periodo del bisogno assistenziale non c’è.”
Con queste valutazioni esordisce il contributo di Franco Pesaresi su Welforum.it, dando un contributo di sviluppo ai contenuti del capitolo “I servizi domiciliari” della pubblicazione “Alla ricerca del futuro – La riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti” del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”.
A conclusione, il contributo di Pesaresi afferma:
“Quel che occorre oggi è la volontà politica di dare attuazione alle legge delega n. 33/2023 allargando le cure domiciliari anche alle persone non autosufficienti che hanno bisogno di una presa in carico continua senza limitazioni di durata e di intensità delle cure domiciliari. Peraltro, nella fase attuale ci sono anche le risorse aggiuntive del PNRR che sono in grado di finanziare le nuove attività.”
Sullo stesso tema sono pubblicati due articoli di Laura Pelliccia che illustrano dati di un’analisi effettuata nell’ambito dei Patto.
Dalla scheda informativa puoi accedere:
|