Lunedì 5 maggio 2025
In materia di rette, le residenze per anziani non autosufficienti si trovano schiacciate fra l’indecisione della politica e le rivendicazioni dei cittadini.
A denunciarlo è il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, che raggruppa 60 associazioni-organizzazioni, tra cui APRIRE.
In assenza di un quadro legislativo coerente, infatti, crescono i ricorsi di familiari di anziani presso i tribunali. Le scelte compiute dalla magistratura assumono così un ruolo di sostituzione della politica sempre maggiore.
La confusione è figlia principalmente di tre elementi.
- La normativa prevede che i costi delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) a titolarità pubblica siano divisi a metà tra il Servizio Sanitario e gli utenti (o i familiari); oggi questi ultimi pagano mediamente 1500/2000 Euro al mese. Le indicazioni legislative, però, sono poco chiare e incomplete e non vengono applicate uniformemente.
- Alcune recenti sentenze di tribunali indicano che le RSA debbano essere totalmente gratuite, senza alcun contributo degli utenti (o dei familiari).
- Altre recenti sentenze affermano l’esatto contrario, cioè che gli utenti (o i familiari) debbano contribuire ai costi nella misura indicata dalla normativa e secondo il loro reddito.
È da tempo che la normativa dovrebbe essere rivista ma il legislatore non vi ha messo mano…